domenica 25 aprile 2010

Verso sera














Vorrei
provare
quella calma
ricca
di tranquillità
trovarti
tornando
a casa
verso sera.

Vorrei
potermi

poterti
dire
tu apparecchi
io cucino
amore?
al ritmo di
una luce
tremolante
che intanto
non è il buio
quando è sera.

Vorrei, potrei, mi piacerebbe
verso sera
la comodità
gioca in casa
un divano ampio
la seduta retta
vieni qui da me?
accoglie.
Probabilmente sarei perfetto.
È che non voglio.

Dove metto
le ombre

le nebbie
i morti
li ho dentro
mi parlano
ne sanno
una più del diavolo
figuriamoci dei vivi.

Cosa faccio
di questa bava
sottile
di lumaca, ultracorpo
ultrapensiero
infatti ci vede oltre
infatti tu rispondi
e ti vede là
come se fossi qui
quando ti scrivo
verso sera
e forse è anche più tardi.

Ecco oggi
torno a casa
verso sera
le famiglie
nel supermercato
i marinai sono scimmie
sulle vele
del porto dirimpetto.

Mi fermo
vedo me dipartire
l’uno qua
l’altro là.
Mi fermo
e ti penso,
non sarai un’àncora
ma una boa sì.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

i morti ne sanno sempre uno più del diavolo! :) complimenti per il blog! marco 7

Fontina Boy ha detto...

Grazie, è davvero un onore averti fra i lettori.

Acidshampoo ha detto...

Bella. Mi ha ricordato, per suggestioni, morbidezza e stile, certe canzoni di Max Gazzè. Che poi i testi glieli scrive il fratello.
Ce ne sono alcune che ti piacerebbero parecchio. Due su tutte: L'Amore Pensato e Cara Valentina.

Anzi, in senso assoluto direi che Max Gazzé, al mondo, è quello che ha i testi più simili al tuo stile.

Fontina Boy ha detto...

Magari assomigliargli! Chenfatti Max piace assai, da queste parti. Non come Dente, ma quasi.

Anonimo ha detto...

ultracorpo, ultrapensiero
già.