sabato 2 gennaio 2010

Lettera all'America

















Cara America,
forse ti sembrerò infantile, però io di notte mi addormento pensando a te e di mattina mi risveglio che ancora penso a te come se non fosse passato l'indomani. Tu dirai che è per via dell'insonnia, e forse hai ragione, però t'assicuro: fra una sega e l'altra, perché con qualcosa dovrò pur ammazzare il tempo, è con sincerità e rettitudine che mi ti figuro. Stai lì, tutta dritta impalata, con quell'abito a stelle e strisce che ti dona una meraviglia: che figurone fai! Ma giovanina che sei, poi. Sei proprio un amore, guarda. Non c'hai una grinza manco a pagarla e tutta la pelle sembra quella di una palla di pelle di pollo di quelle che Apelle figlio di Apollo usava per far stare a galla tutti i pesci figli di Ippocrate. Ti stringerei tutta e, se potessi, ti infilerei il mio cucchiaino nella tua vaschetta di Motta al tartufo nero. Lo accetteresti? Ho paura a chiedertelo direttamente e allora lo scrivo in questa costituzione qui: è un comma sulla ricerca della felicità. A proposito: com'è che il tartufo bianco lo finisci sempre subito di prima mattina? Ah senti, so anche che per il ballo di fine scuola speri di essere invitata da Ronald Castrocaroterme, che gli fai il filarino da qualche mesata, però io te lo dico lo stesso: lui è un brutto ceffo e io invece mi sono innamorato di te. Come ti vedo, sto bene e mi piglia la voglia di pensare che se io sto bene allora dovresti stare bene anche tu. Invece gli adulti cattivi mi dicono che non te la passi bene, che c'hai la crisi e sgomento di rabbia mi dico: beh, in quel caso lì vai affanculo e lasciami in pace oh. Poi però mi pento e ci ripenso e ti ripenso e sgomento di affanno mi chiedo: ma i bubboni le saranno venuti? Quando a me venne la varicella, me ne grattai via uno e a tutt'oggi ho un'ulcera a forma di South Dakota vicino al bilìco. Lì è un altro momento storico in cui mi sono innamorato di te, ma quanto sarò carino? Saperti parte di me mi ha fatto sacrificare una sborrata in tuo onore. Non so, vedi tu se vuoi rendermela in qualche modo: io sono di nuovo carico. Poi c'hai 'sto fatto che sei sempre di buon umore che proprio mette di buon umore, e anche il fatto che comunque non è che azzeri ogni chance a me un pochino piace: cioè, uno ci prova con te e forse gli va bene, ma anche se non gli andasse bene alla prima, tu gliela rifai vedere, quello si ringrilla, ci riprova e stavolta, miracolo!, panfete!, gli va bene. Com'è accaduto con Robertino del Delaware per dire, no? Ecco, lì mi sei piaciuta un casino, e sono sicuro che prima o poi sarà la volta buona anche per me. L'unica cosa è: non ti far attendere troppo sennò mi tocca violentarti e non sta bene. Okay, quel che volevo dirti te l'ho detto... ciaoo. :-)

Con affetto,
Fontina Boy

P.S. Ah no, dimenticavo: ma un po' di dieta mediterranea ogni tanto no, eh? Va bene, come non detto.

8 commenti:

Koyaanisqatsi ha detto...

è evidente la totale assenza di dialogo.Lei se la tira,tu te lo torci.Già una volta ti sei inculato.
Con tutto l'affetto dell'Italia.

Fontina Boy ha detto...

Però dai e ridai, secondo me alla fine questa America mi si concede. Eh!

Ecchesarammai ha detto...

Bah!Non è più terra di conquiste ed è pure in depressione.Io punto sulla Nuova Iolanda.Vedi tu!

Fontina Boy ha detto...

Ecchesarammai la Nuova Iolanda!
Dove c'è depressione, c'è speranza di risalire. Dal top si può solo scendere... vedi l'Italia.

Acidshampoo ha detto...

Ho letto su Focus che l'America alla fin fine non è così diversa da Grosseto. Anzi, in pratica è come Grosseto, ma ovviamente tre-quattro volte più grande. Non so se me lo confermi.

Comunque quando torni ti porto dai frati a Sargiano.

Fontina Boy ha detto...

Purtroppo no. O meglio, se dall'alto è come Grosseto, da altezza uomo è come il Cretto di Burri.

Acidshampoo ha detto...

Sincero: meglio il monte Rushmore o il presepio del Borro?

Fontina Boy ha detto...

E si domanda?