martedì 31 marzo 2009

I ritardatari

I ritardatari sono gente bella. Prendete Scarlett Johansson, una che sui contratti fa redigere "Eventually, like to say anytime, I must be in delay" e solo allora firma, una che si fa attendere ovunque finanche nelle sale d'attesa, una così si presume che si facesse attendere anche quando, ignota ai più, era adusa a frequentare i sodomiti del Texas che a loro volta erano adusi ad aspettarla, sole lampi e cielo a pecorelle che ci fosse, sulla staccionata di legno Wisconsin tipica delle contrade a est di Austin, e ditemi voi se non è bella o, facciamola corta, se non è una gran cicala. Prendete una qualsiasi che ha un ritardo nel flusso della sborrata di sangue mensile che va sotto il nome di "Mestre, stazione di Mestre" e ditemi voi se, poi, quel frugoletto piagnicoso e moccicoso che ne sarà fio e conseguenza, non sarà una cosa talmente bella da far venire voglia di prenderla a sganasciate o, già che ci siamo, di darla in pasto a Er Canaro. I ritardatari sono gente bella, insomma; aggiungerei pure il dittico rara e preziosa. Se non ci fossero, e meno male che ce ne sono a fiotti, bisognerebbe inventarli. Perché i ritardatari sono investiti del potere ecumenico di equilibrare il mondo: in presenza delle persone puntuali, loro rappresentano il diritto della medaglia, la moglie piena, il metodo della carota, il cerchio, la sodomia attiva, il trino. Della crème, la Crème. Se non ci fossero, il mondo funzionerebbe meglio, sarebbe forse il Paradiso e allora non avrebbe senso credere in Dio, nella Pentecoste e nella Resurrezione (fateci caso: quella, insieme alla Natività, è sempre santissimamente on time). Non avrebbe senso sperare in qualcosa di meglio nell'aldilà, e la vita umana sarebbe un simulacro, vuoto e robotico, di perfezione. Sciagura! Assurdità! Quanto sollievo danno, invece, i ritardatari... a-a-ah (scusate, al solo pensiero ho sborrato). Pensate solo un po' a un puntuale e visualizzatelo: sarà pignolo ordinato pulito meschino bavoso lubrico cacofonico sicuramente della Vergine (e vergine, ché questi sfigati mica CHIAVANO), avrà gli occhiali spessi, non sarà tanto alto, la natura non lo avrà geneticamente creato forte e sicuro di sé, sarà uno che dovrà chiedere lui scusa di essere arrivato in anticipo, sarà un bastardo che piuttosto che arrivare dopo l'altro (sia chiaro, per orgoglio e solo per orgoglio!) uscirà di casa prima o si metterà a correre per la via, valutando e prevedendo ogni possibile imprevisto, anche quelli imprevisti, analizzando cronometricamente il tracciato della strada da percorrere, e pure delle viottole che non calpesterà ché non si sa mai, studiando ogni scorciatoia e ogni allungatoia e decidendo "oggi me la prendo comoda o arrivo dritto all'appuntamento?", ignorando la pioggia incessante o il traffico arterioso ("Eh ma che vuoi, i tempi in una metropoli sono ingestibili."), accelerando il passo e la mente, rischiando di travolgere civili inermi, animali zoppi, intere corazzate di carrozzine e passeggini che cadranno giù per scalinate infinte causando morte, distruzione e rivoluzioni comunistoidi. Pensate solo un po' a un ritardatario, invece, e visualizzatelo: sarà un Fascio, completamente padrone di pensieri parole e omissioni.

Grazie a Dio, sono ateo.

11 commenti:

Acidshampoo ha detto...

> che va sotto il nome di "Mestre, stazione di Mestre"

Qui ci so morto.

Per una volta: condivido il tuo pensiero lettera per lettera. Che poi quando una (perché il ritardo-struttura è quasi esclusivamente femminile) ti dice "arrivo alle 16.30" e comprensibilmente non spacca il minuto. T'aspetti che il 50% delle volte t'arrivi in ritardo e l'altro 50% in anticipo. Almeno per me, che sono un cartesiano puro, m'aspetto così. E invece no! Tonfa! Sempre e solo dopo, mai prima. E allora c'è del fazioso, dio lume. Perché molte donne ragionano che bisogna fare ritardo perché "rimane fino", nel senso uno magari pensa che la persona in questione abbia tardato perché s'era attardata a trovare la cura per la fibrosi cistica.

Fontina Boy ha detto...

Esatto: "sempre e solo dopo, mai prima". Poi sono spettacolari le stronzate massime che si inventano ogni volta, come se tu dovessi pendere dalle loro labbra e crederci in maniera apodittica, quando chiunque sa che, il ritardatario, al 99% arriva in ritardo perché se mettiamo caso l'appuntamento è alle 16,30, lui uscirà di casa alle 16,50 se va grassa e poi sì, magari incoccia anche nel traffico. Il traffico, sempre lui il problema.

Ad ogni modo, per mia esperienza, il ritardo-struttura può essere pure fortemente maschile, però è vero che, forse forse, la prerogativa ce l'ha il gentil sesso.

ilmarinaio ha detto...

alla fine del volume "Zanardi" di Pazienza, nell'edizione ultima, c'è un test che dovrebbe dire se il lettore è più uno Zanardi, un Colasanti o un Petrilli. tra le domande: "Sei in ritardo a un appuntamento, e sta piovendo. Che fai?" Naturalmente la risposta-Zanardi era "Me ne frego e aspetto che spiova".

Fontina Boy ha detto...

Grazie della preziosa testimonianza, Marinaio.
Non è un caso che, se Pazienza mi piace molto come autore, l'umanità che rappresenta è quanto di più lontana dai miei ideali e dal mio modo di vivere. Per parlare di un altro ambito, io se vedo l'interno giorno di un appartamento di un qualsiasi studente del DAMS, poi vado a prendere il lanciafiamme dimenticato a casa.

Acidshampoo ha detto...

Sì, che poi la gente calcola di uscire ad un orario che, per arrivare in tempo a destinazione, necessita di trovare tutti i semafori verdi, le curve da fare strette, che non ti fermi la polizia e che non ci sia traffico. Come quelli che al cinema vogliono arrivarci all'ultimo minuto, appena partono i titoli di testa (io per 8 Euro ora pretendo anche tutte le pubblicità!). Dico io a questa gente (Palazzi): ma fra dieci minuti passati in casa o passati nella sala in attesa del film a chiacchierare coi tuoi amici, sono tanto meglio quelli passati in casa? Ma roba da matti...

Fontina Boy ha detto...

Ecco, m'hai letto nel pensiero. Lasciamo perdere che è meglio. Tanto, quelli a cui è dedicato questo post non ci arriveranno a capirlo, neanche morti.

Anonimo ha detto...

scusami ma tutte queste cazzate che scrivi te le inventi o sono vere????...in entranbii casi...rinchiuditi è un piccolissimo consiglio da parte d uno del tuo stesso sesso......fai schifo...

Fontina Boy ha detto...

Anonimo, è curioso come ogni cosa che leggi su questo blog ti ispiri due parole: cazzate e schifo. Secondo la mia modesta opinione, domani potrei postare un estratto copiato/incollato dall'Orlando furioso e tu, fregandotene della metrica ariostesca che tanto ha appassionato i critici di tutto il mondo, saresti ispirato nello stesso modo; io e il mio amico Ludovico ti tireremmo fuori al massimo due concetti chiave del pensiero teologico-filosofico del Ventesimo secolo: cazzate e schifo.
Se poi lo adattassi in prima persona, mi sa che arriveresti a pensare che con l'Ippogrifo sono andato fin sulla Luna.

Anonimo ha detto...

Non posso accettare una simile omonimia...Anonimo, ti chiami come me, e per questo ti prego, dato anche il livello linguistico dello spazio di cui stai abusando, prima di abbandonarti al delirio dei tuoi quesiti marzulliani, iNpara l'italiano e non far fare più simili figuracce a tutti gli Anonimi che come me popolano i blog.

Se non erro infatti la lezioncina relativa all'utilizzo dei gruppi consonantici MP e MB la trovi sul sussidiario di seconda elementare nell'appendice "Allegra Ortografia".

Buono studio!

Acidshampoo ha detto...

Anonimo, come non darti ragione? Se mai ci fosse una donna a dar retta a Fontinaboy, per quanto possa affezionarsi, sicuramente lo cornificherebbe alla grande se incontrasse te.

'O campione, rinnova un po' il repertorio delle tue scenate isteriche, che qua si sta sbadigliando della grossa.

Fontina Boy ha detto...

Fra gli embrioni di idee che frullano in testa, c'è proprio un post dedicato alle Fontina-Girls. Ragazze così spettacolari che io mi domando ogni giorno se le conosco davvero o se le sogno ogni volta. Ragazze che meritano anni sabbatici e consessi dedicati a loro e alle loro voluttuose forme, opere, azioni. Ragazze che se la filerebbero di fronte a noiose e anonime sparate dette tanto per fare del casino.

Un misto di Margot Tenenbaum e di Black Mamba insomma, c'hai presente Acid?