mercoledì 4 luglio 2007

Infortunio.
















Guerriero ferito,
in battaglia caduto,
ma non perito, non finito.
Quando, quando
ritornerai a sparare
spari di pace.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

STUPENDAAA!!! Una delle mie preferite e ce lo sai!

Però dovrebbe essere seguita da quella dietrologia Fontinesca che fa perdere ogni fiducia e voglia di stare al mondo. Batistuta, l'infortunio, la mitraglietta.

Eddai, racconta!

Fontina Boy ha detto...

Vai allora.
Tutto nacque al Liceo (no, Ragioneria invero): mi garbava, allora, il calcio, quasi quanto il cinema. E, fra gli idoli, il Batistuta dell'anno fiorentino che, come andava in gol, smitragliava.
Poi l'orrore, l'orrore: l'infortunio secco, grave, praticamente un campionato intero. Mi pare proprio alla prima giornata e tornò verso la fine.
Ovviamente, non avendo mai focalizzato l'attenzione su una cosa per più di dieci secondi, non ricordo chi gli fece male, quando, perché, in che partita. Tanto vi basti questo però. La poesia, intendo.

Che sgorgò libera e intensa com'è fin da subito, ché io, Bati-gol, lo volevo tornare a vedere seriamente. Salvo non essere mai stato allo stadio e salvo non seguire le sue tournée di pace, ovviamente.

Il Fontinaboy non regala tempo a casaccio eh!

Anonimo ha detto...

Ecco, specie dopo questo rorido ipertesto mi sento di dire una cosa. Una poesia come questa la leggi, ci pensi sopra, può piacerti o meno, ma una cosa è certa: ne esci migliorato.