venerdì 2 marzo 2007

American Gnicche s'arfa vivo.

Lusengeles valla pena de visitalla un fussaltro pe’i cuccomeri. Già, i cuccomeri. Visti da fora son d’un grosso, visti da dentro son d’un rosso: paion le palle d’un ciclope, iio de quel dio. Ennè mica finita qui: qua, pel’americani ah ma comodini che son questi, i cuccomeri non c’hanno i semi. O questa quando l’avrannonventa? Dapprincipio, spraaa, te sbrago un cuccomero come fussencòso, e to, un c’artrovo i semi per davero. Diodequeldio, mando l’han missi me so penso, o ancora ho penso subbeto: unnavrò mica preso un puppone? Enoeh, che i pupponi a me mica me garbeno de molto. Però el colore unningannava mica: rosso comel dentro de quel ben de dio che c’han le citte costaggiù, rosso diocristo che manco el diavelo ha ma’visto un rosso cusì.
O sentiamolo alora, me dico. Maremma, proprio un cuccomero, e de che tinta! Rossantanto! Pu, dolce che speri solo d’avello corpo pe na mesata de fila, succoso come pòchi, de punto nbianco me pariva desse arivo nel Bengodi. Se stava da papi con quel cuccomero sula trippa. Ondo li faran crescere, ho iniziato a quistionare fra me e me, ala Nasa iobonino?!
Ensomma, tralle e baralle, potete pensare quel che ve pare ma sti americani son sempre no zinzinino più avanti de noaltri pora gente. Anche sui cuccomeri ce danno i punti e alora pu non c’è trippa peggatti proprio.
Ah, e un v’ho ditto la cosa più toga: al’ipermercato, qua, i cuccomeri o comunque la frutta e la verdura in genere mica è come da noaltri che va pesata soppesata ripesata prezzata arinsoprellata. Dupalle che non se finisce più. Qua la pigli cusì com’è e tranquillo la porti, a mano col carello come te pare, ala cassa. Aposto così. Lì loro lo san già qual èl prezzo, un fan tante storie tante beghe come qui da noaltri, lo paghi tranquillo e chi sè visto sè visto. Al’ipercoop, tanto per diddu bischerate fra nualtri, chissà quante volte mè tocco artonnare dal verdurame perché mero scordo de prezzal cuccomero. Cola fila, entanto, che me passava avanti, faceva casino, pareva el finimondo madonnabona. E qui no, o comenn’arsarà qui in America? Toga è, ma de molto anche.

Sennestessi a Rezzo guasi guasi me ce trasferisco.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

dice che Clive barker, che abita a L.A., d'estate invece di tagliarlo il cocomero ci fa dele righe sopra col coltello, tipo parallele e meridiani, e negli incroci delle linee ci pianta i chiodi. è parecchio ornamentale, per cresime, rinfreschi, ma poco comodo per mangiarlo. se invece vuol fare alla svelta prende una catena con un uncino in cima, la lancia verso il cocomero e ne strappa un pezzo. fa così anche col parmigiano.

Anonimo ha detto...

Comunque il cocomero è il tuo frutto per eccellenza. Io te l'associo troppo e per mille motivi. Perchè mangi anche i noccioli tranquillo, che tanto ti rassicura il fatto che poi la natura ti permette d'arcacarli. Ma soprattutto ti riconosco nel ruolo delicato dell'aviatore. Sì, l'aviatore de cuccomeri. Che me pare de vedetti: arrivi dall'Illuminati, fai sgombrare che te serve concentrazione, tiri fori il coltellino svizzero, pugnali il cocomero, fai la tu brava incusione, chirurgica, quadrata, precisa. Tiri fori il tassello, lo magni e dai il voto in asterischi. E poi ce rimetti la buccia a mo' di tappo, precisina lì. E passi al prossimo, fino ad esaurimento dei cocomeri e del padrone. All'imbrunire, torni a casina tua in velocipede. Apposto!

Fontina Boy ha detto...

Vero, il cocomero resta da sempre il mio frutto preferito. Un'estate sola ho rischiato di perderlo: feci un'indigestione che solo Dio lo sa e stetti male due giorni di fila. Il terzo giorno, pur stando bene, manco lo volevo vedere, il cocomero.
Ma poi, volentoroso e zelante, ho ripreso piano piano, che gli voglio troppo bene.
Da sempre mi si dice che cocomero e gelato, mangiati vicini, fanno stare male (da piccolo, al solito ingigantendo, credevo se ne morisse): o il latte freddo nell'uno o il frutto gelato (a me piace fresco, per inciso, non gelato), non so. Mai capito, alcuni dottori dicono e' vero altri no. Ma dev'essere roba di indigestione da freddo, non di incompatibilita' fra le due cose.

Da sempre, in ogni caso, alla fatidica domanda delle mamme: "tra gelato e cocomero, che preferiresti?", rispondo infatti: "la trippa". Poi pero non ce l'hanno in spiaggia.

La trippa e' un'altra mia passione, ma da piccolo ancora di piu (devo aver fatto un'altra indigestione di cui non ricordo).

Al cocomero, tuttavia, tolgo zelantemente tutti i semi col coltello, prima di mangiarlo o nel mentre. Ma se capita di inghiottirne uno non ne faccio una tragedia. Quelli bianchi, per dire, li mangio anche visto che son piu difficile da cavare.

Da piccolo ero un artista del cocomero, lo intagliavo, ci creavo figure, buchi, casette coi nani, ci infilavo il grillino di tanto in tanto, una volta uno squalo. Ci giocavo e poi lo mangiavo, tanto mi piaceva. Ora lo mangio e basta.

Il mio secondo frutto preferito mi sa che sono le prugne. Booone.

Anonimo ha detto...

> Il mio secondo frutto preferito mi sa che sono le prugne.

Purtroppo non avevo dubbi.