domenica 18 novembre 2007

Il mondo in un pugno.

Io, col fatto di essere stato un bravo chierichetto, mi sono fatto la mia prima sega pochi giorni dopo il compimento dei miei ventidue anni. Prima d'allora niente, nisba, nada, caput - lo giuro su Hitler e, volendo, sulla Stasi. Fino a tale età, per una burla subita e mai chiarita in età pre-scolare, chiamavo i misfatti manuali con il nome inappropriato ma ben più colorito di cavoletti di Bruxelles e quindi, pur facendomele, credevo ovviamente di fare altro. La mia coscienza rimaneva linda come il bucato appena steso al sole marzolino, e io ero un omino felice. Non avevo problemi di occhiaie, ci vedevo come un falchetto in cattività di Rapolano, andavo a messa anche ogni domenica, nemmeno osavo pronunciare la parola singolare femminile 'bestemmia', luogo di tautologiche perdizioni e di mise-en-abyme. Anzi, all'epoca mangiavo - che buoni! - ben più cavoletti di Bruxelles di adesso e credevo pure di essere uno degli artefici di tanta e tale prosperità, e sul mercato ortofrutticolo in generale e sulla mia tavola nello specifico. Già, perché poi, quando per sbaglio o per la foga dell'immedesimazione passavo dallo smanacciare il joystick Atari regalatomi qualche Natale prima alla regolazione della mia personale periferica, da me uscivano immancabilmente solo e sempre cavoletti di Bruxelles, annunciati da un sonoro che già all'epoca reputavo spiritosissimo: uaaaargh! Ah, questione annosa: non saprei dire, infatti, se ne producevo tanti perché ne mangiavo tanti o se, circolo virtuoso, ne mangiavo tanti proprio perché ne producevo tanti che mia mamma, dopo averne surgelati per tutto l'inverno dell'85, doveva finire per bollirli e servirli appena freschi.

A proposito: magari è per l'effetto serra o magari è perché i nazisti non hanno risparmiato nemmeno il neutrale Bruxelles, o magari chissà, ma sta di fatto che io i cavoletti non li ho più nemmeno trovati; e voi?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Eccezionale come sempre. La tua coerenza è ammirevole, ogni racconto è una tessera originale di quel mosaico che è il mondo (reale e percepito) di Fontinaboy.

> luogo di tautologiche perdizioni e di mise-en-abyme

Quando poi sfoderi gratuitamente questi termini stranieri, tanto per fare vedere che li sai, sei adorabilmente pigliabile ad adorabili testate sul setto nasale finchè questo raggiunge il cervello e adorabile morte ne segue.

Anonimo ha detto...

A casa mia solo verdure stagionali.
Ergo, nowadays: cavoletti :-D

Fontina Boy ha detto...

Ah, allora si trovano ancora! Come gli agretti, una verdura praticamente fantasma e, ovviamente, la più buona verdura di questo angolo di mondo timorato da/di Dio. Certo, mica le orribili pulezze potevano essere rare, no, rare devono essere le cose più buone del mondo. Ma che è un gioco a chi resiste di più, sto schifo di vita?

E allora tu sei recidiva su questo blog: continua così, grazie.