Io, col fatto di essere stato un bravo chierichetto, mi sono fatto la mia prima sega pochi giorni dopo il compimento dei miei ventidue anni. Prima d'allora niente, nisba, nada, caput - lo giuro su Hitler e, volendo, sulla Stasi. Fino a tale età, per una burla subita e mai chiarita in età pre-scolare, chiamavo i misfatti manuali con il nome inappropriato ma ben più colorito di cavoletti di Bruxelles e quindi, pur facendomele, credevo ovviamente di fare altro. La mia coscienza rimaneva linda come il bucato appena steso al sole marzolino, e io ero un omino felice. Non avevo problemi di occhiaie, ci vedevo come un falchetto in cattività di Rapolano, andavo a messa anche ogni domenica, nemmeno osavo pronunciare la parola singolare femminile 'bestemmia', luogo di tautologiche perdizioni e di mise-en-abyme. Anzi, all'epoca mangiavo - che buoni! - ben più cavoletti di Bruxelles di adesso e credevo pure di essere uno degli artefici di tanta e tale prosperità, e sul mercato ortofrutticolo in generale e sulla mia tavola nello specifico. Già, perché poi, quando per sbaglio o per la foga dell'immedesimazione passavo dallo smanacciare il joystick Atari regalatomi qualche Natale prima alla regolazione della mia personale periferica, da me uscivano immancabilmente solo e sempre cavoletti di Bruxelles, annunciati da un sonoro che già all'epoca reputavo spiritosissimo: uaaaargh! Ah, questione annosa: non saprei dire, infatti, se ne producevo tanti perché ne mangiavo tanti o se, circolo virtuoso, ne mangiavo tanti proprio perché ne producevo tanti che mia mamma, dopo averne surgelati per tutto l'inverno dell'85, doveva finire per bollirli e servirli appena freschi.
A proposito: magari è per l'effetto serra o magari è perché i nazisti non hanno risparmiato nemmeno il neutrale Bruxelles, o magari chissà, ma sta di fatto che io i cavoletti non li ho più nemmeno trovati; e voi?
3 commenti:
Eccezionale come sempre. La tua coerenza è ammirevole, ogni racconto è una tessera originale di quel mosaico che è il mondo (reale e percepito) di Fontinaboy.
> luogo di tautologiche perdizioni e di mise-en-abyme
Quando poi sfoderi gratuitamente questi termini stranieri, tanto per fare vedere che li sai, sei adorabilmente pigliabile ad adorabili testate sul setto nasale finchè questo raggiunge il cervello e adorabile morte ne segue.
A casa mia solo verdure stagionali.
Ergo, nowadays: cavoletti :-D
Ah, allora si trovano ancora! Come gli agretti, una verdura praticamente fantasma e, ovviamente, la più buona verdura di questo angolo di mondo timorato da/di Dio. Certo, mica le orribili pulezze potevano essere rare, no, rare devono essere le cose più buone del mondo. Ma che è un gioco a chi resiste di più, sto schifo di vita?
E allora tu sei recidiva su questo blog: continua così, grazie.
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